La stagione estiva volge al termine e come ogni anno i produttori presentano in anteprima le collezioni per l’anno seguente.
E non a caso proprio a cavallo tra settembre e ottobre si teneva a Norimberga il Paddle Expo che quest’anno causa covid é stato cancellato, ma notizia ancor peggiore, pare chiuderà i battenti per sempre. Una decisione che lascia l’amaro in bocca a tutti gli addetti del settore per il venir meno dell’unico vero punto di riferimento fieristico a livello europeo.
Per chi non avesse mai sentito parlare del Paddle Expo e per i più curiosi qui un link che ne descrive la storia e qui un video che ben esprime l’atmosfera che si respirava all’interno del padiglione.
Tra i primi brand a presentare le novità 2021 Red Paddle che da qualche giorno sui social anticipava l’imminente introduzione della collezione 2021. In realtà Red Paddle ci ha da sempre abituati a rinnovare le collezioni ogni 2 anni negli anni pari, così aveva fatto finora e l’ultima volta in questo 2020. Mentre negli anni intermedi venivano a volte introdotti nuovi modelli incrementali come ad esempio la Compact per la stagione 2019.
A dire il vero la collezione 2020 aveva portato poche novità rispetto a quella 2018, tale da poter essere considerata una sorta di restyling con un leggero cambiamento nella grafica e l’aggiunta di una maniglia longitudinale sul nose, per il resto la sostanza rimaneva invariata.
Quindi accogliamo con piacere questa “sorpresa” della nuova collezione 2021 perché porta un consistente upgrade ad un precedente quiver che possiamo dire essere stato quello che ha percorso gli ultimi 3 anni (2018-19-20).
Red Paddle, da sempre brand di riferimento nel campo delle tavole gonfiabili, come ogni solido marchio non stravolge, ma migliora i propri prodotti e razionalizza la gamma. Questa collezione 2021 percorre proprio queste due strade in parallelo.
All-round: RIDE
La prima cosa che balza all’occhio è il cambio di grafica con il pad tagliato in obliquo che dona dinamicità alla tavola e che devo dire dalle foto mi piace parecchio. Rimane il pad con la scritta red in rilievo e il diamond cut sul tail. Il pad si fa più esteso andando a coprire maggiormente il deck fino all’inizio della curvatura del rail e prosegue inglobando sul tail valvola e maniglia, quest’ultima soluzione inedita che sicuramente farà scuola. L’anello per il leash rimane integrato nella maniglia posteriore come nei modelli precedenti; la maniglia centrale per il trasporto è tubolare come già nel restyling 2020 per garantire maggiore ergonomia.
Spostandoci verso il nose abbiamo la sorpresa del nuovo sistema cargo: sparisce l’elastico incrociato e appaiono tre fettuccine elastiche sicuramente belle da vedere, ma da testare in quanto a funzionalità. Temo infatti che con gli oggetti più corti, che spesso vengono bloccati alle due estremità vicino all’incrocio dell’elastico, ci possano essere dei problemi, ma potrei sbagliarmi.
Sul nose abbiamo la maniglia longitudinale già adottata con il restyling 2020 e l’attacco filettato M8 sempre utile per sportcam e accessori vari.
Girando la tavola le sorprese non finiscono, anzi, perché sorpresa delle sorprese, ci ritroviamo con due sole pinne!! Le ben note i-fin indistruttibili utilizzate dal 2008, ma al posto della classica configurazione tri fin a cui eravamo abituati ci troviamo di fronte ad una twin fin. Si deduce quindi che la sperimentazione sulla serie compact negli ultimi due anni si sia rivelata talmente performante da indurre a proporre questa configurazione su tutte le tavole all-round e non solo. Le pinne sono leggermente più larghe di quelle precedentemente utilizzate per una misura di 6″ x 4,5″ di altezza. Inoltre per non trascurare nessun dettaglio sono state ricoperte alla base con un rinforzo in pvc dello stesso colore del bottom. Da Red Paddle dicono che questa configurazione diminuisce l’effetto row e rende la tavola più veloce e noi non vediamo l’ora di testarle in acqua.
Cruiser e race: VOYAGER – SPORT – ELITE
La soluzione a doppia pinna è stata introdotta anche sui due modelli Voyager 12’6″ e 13’2″ con pinne rimovibili FCS da 8″ in luogo della singola pinna da 9″ della versione precedente.
Dirompente novità sulle Voyager è il nuovo scafo V-Hull che con una rottura superficiale dell’acqua promette di far pagaiare il paddler più a lungo e con meno sforzo, migliorando tracking e scivolamento. Già altri brand avevano introdotto in passato uno scafo a V che percorreva tutta la tavola, ma questo delle Voyager ha una forma diversa più accentuata e presente solo nella parte del nose che di conseguenza dovrebbe dare risultati più sensibili e non inficiare la stabilità nella parte centrale della tavola. Tra l’altro la parte superiore del deck nella zona del V-Hull rimane leggermente concava proprio in corrispondenza dell’area di carico, lasciando così più spazio per eventuali borse, sperando che questo incavo non faccia effetto pozzanghera ma abbia un buon sistema di scolo.
Sul modello 13’2″ della serie Voyager sono state introdotte altre piccole accortezze come l’area di cargo su tail che diventa più ampia con sei anelli, un triplo attacco M8: uno sul nose, uno più vicino al paddler e uno appena dietro. Insomma una Voyager che alza l’asticella e che si conferma la tavola cruiser/avventura per eccellenza.
Anche i modelli Sport portano alcune novità, prima in assoluto lo Speed Tail, ovvero una cornice di gomma nella parte inferiore del tail (quella a contatto con l’acqua) che favorisce il rapido rilascio dell’acqua permettendo di incrementare la velocità e il controllo. Una soluzione non inedita, ma già vista su altre tavole come la Air race di RRD e che sembra restituire buoni risultati.
Piccolo ma utile rimodellamento anche nello shape del nose che diventa più rastremato per ridurre la resistenza dell’acqua, favorire lo scivolamento e incrementare la velocità.
Anche sui modelli sport quindi un bell’upgrade che sulla carta convince.
Sulle tavole race della serie Elite spariscono le misure più strette (14′ x 25″ e 12’6″ x 26″) per lasciare spazio alle sole misure “comode”: 12’6″ x 28″ e 14′ x 27″
Non ci sono grosse novità, ma piccole migliorie, in particolare cambia la posizione delle maniglie, se nella versione precedente erano 4 tutte ai lati per lasciare spazio al sistema di irrigidimento regolabile Forward Flex Control (FFC), ora finalmente abbiamo la comoda maniglia centrale più altre due laterali più avanzate, mantenendo sempre l’ottimo FFC caratteristica imprescindibile della serie Elite. Altra piccola aggiunta è quella di 4 anelli sul nose per un eventuale elastico cargo.
Il pad viene giustamente invertito, nel modello precedente era presente un diamond cut sull’area centrale e pad goffrato nel tail, ora la situazione si inverte uniformandosi al resto della gamma. Molto bello ed elegante il kick tail inglobato nel pad e riuscitissimo l’abbinamento cromatico che a mio avviso la rende la serie Elite esteticamente più bella di sempre.
Tavole speciali
Per il modello Active dedicato allo yoga niente da rilevare se non l’adozione della configurazione twin fin e il pad che si estende praticamente su tutta la tavola inglobando anche parte della maniglia frontale.
Delle tavola convertibili windsurf rimane solo la più performante 10’7″ Ride Windsurf con pinna da windsurf centrale e FCS su tail; mentre viene archiviata la 10’7″ Ride Wind che presentava due pinne con attacco FCS, una sul tail e una nella parte centrale, ma che risultava un modello ibrido, meno costoso, ma anche meno performante con la vela.
Il modello da fiume Wild invece vede un importante cambiamento per quanto riguarda le misure. Dalla classica 9’6″ che tutti i brand propongono per il river e che anche Red proponeva fino al 2020, il modello 2021 cresce nelle dimensioni fino a raggiungere la misura di 11′ x 34″. Per quanto riguarda le pinne si passa da una configurazione 5 fin ad una più canonica tri fin rimovibile.
Il modello da surf Whip rimane invariato a parte l’attacco M8 che dalla punta del nose viene arretrato e spostato lateralmente sulla destra di fianco al logo. Anche sul whip il kicktail inglobato nel pad è esteticamente molto bello.
La serie Compact che è stata introdotta in modo incrementale nel 2019 con la 9’6″ e nel 2020 con la 11′ oltre alla grafica e alle fettuccine elastiche vede un perfezionamento al sistema Click Fin, in particolare nel box di aggancio, riducendo ulteriormente la possibilità di sgancio accidentale delle pinne.
La sezione tavole per ragazzi rimane orfana della Max Race 10’6″ x 25″ che idealmente serviva per lanciare i più piccoli nel mondo race e che non verrà più prodotta. Rimane quindi solo la Snapper 9’4″ come tavola all-round dedicata ai più giovani, che non subisce modifiche rilevanti se non quelle di adozione del twin fin e adeguamento grafico.
Multipersona
Tra i modelli multipersona viene pensionata la L Ride da 14′ con portata di 4 persone, rimangono invece la XL Ride da 17′ per 8 persone, il Voyager Tandem da 15′ e la Dragon da 22′ delle quali viene adeguata solo la grafica. Da rilevare il nuovo accostamento cromatico (lo stesso della serie Elite) grigio, azzurro, giallo della Dragon che la rende ancora più bella.
Accessori
Anche l’apprezzatissima Titan pump a doppia camera passa alla seconda versione mantenendo le stesse performance, migliorando gli elementi di raccordo e facendosi più compatta con piedini ripiegabili e manico smontabile per una riduzione delle dimensioni del 30%. In particolare il tubo di raccordo avrà lo stesso aggancio a baionetta da entrambi i lati in modo da ovviare a problemi con l’aggancio filettato di plastica. Il passaggio dalla doppia alla singola camera ora è gestito tramite una comoda leva e il manometro risulta integrato, in posizione incassata e di conseguenza più protetto.
Non sembra esserci invece la possibilità di invertire la pompa in modalità risucchio per rimuovere totalmente l’aria residua dalla tavola.
Nessuna novità invece per il già ottimo All terrain backpack che rimane invariato e così per tutti gli altri accessori comprese le pagaie.
Particolarità
Red Paddle è famosa per produrre tavole gonfiabili molto rigide, grazie anche al suo sistema brevettato Rocker Stiffening System (RSS), una sorta di stecca che viene infilata lateralmente in una fondina ricavata nel rail e che conferisce maggiore rigidità. Questo sistema viene implementato sui modelli Voyager singoli, sui modelli Elite, su Ride 9’8″ e Whip. Per il 2021 queste stecche cambiano materiale passando dalla fibra di vetro al policarbonato riciclato, mantenendo la stessa rigidità dall’alto, ma diventando praticamente indistruttibili a tal punto che possono essere addirittura arrotolate su loro stesse nel lato piatto senza spezzarsi. Anche il colore cambia e da grigio diventa di un arancione acceso che ci permette di vederle facilmente e di non dimenticarle in spiaggia o appoggiate a qualche muretto come è già successo anche al sottoscritto.
Per chi come me si è affezionato al color porpora dell’edizione speciale per il decimo anniversario ci sono buone notizie, perché la colorazione verrà riproposta per il 2021 anche se, come di consueto, solo su Ride 10’6″ e Sport 11’3″
Conclusioni
La carne al fuoco per questa nuova collezione è davvero tanta, le novità sono parecchie e tutte all’insegna di una grande qualità e attenzione per i dettagli che fanno la differenza. Non ci rimane che aspettare qualche mese sperando di avere l’opportunità di testarle in acqua, al momento a schermo ci sono piaciute parecchie cose: in particolare gli interventi di miglioramento sulla serie Sport e Voyager, la configurazione twin fin che già testata personalmente su una compact di altro brand è convincente e per concludere la nuova colorazione della serie Elite / Dragon veramente ben riuscita. Inoltre a livello pratico avere una pompa come la Titan ma che occupi meno spazio è un vantaggio non indifferente considerando che quando si arrotola il sup nello zaino lo spazio è sempre risicato.
La strada parallela al miglioramento, come detto in apertura, è stata quella della razionalizzazione con la fuoriuscita da catalogo di ben 5 tavole.
Mi spiace per alcuni modelli, in particolare per le race più strette, ma mi rendo conto che i volumi di vendita di tavole gonfiabili molto tecniche siano bassi e che chi gareggia preferisca senza dubbio sup rigidi. La soluzione ideale era a mio avviso quella di condensare i modelli race in due misure intermedie che potevano essere 12’6″ x 27″ e 14′ x 26″ al posto di mantenere le misure dei modelli più larghi.
Anche la Max Race 10’6″ x 25″ era un modello di tavola che ho sempre apprezzato soprattutto perché nato con l’idea di avvicinare i più giovani al mondo race; sicuramente essendo una tavola di nicchia i volumi di vendita saranno stati vicino allo zero. Lascia comunque un buco, soprattutto ora che, rimanendo nel quiver Red Paddle, la tavola race più “piccola” è una 12’6″ x 28″.
A voi cosa è piaciuto e cosa invece non vi convince di questi modelli 2021? Fatecelo sapere nei commenti!
La Titan II sembra davvero bella, sperando che il manico non sia il punto debole. Per il resto le fettuccine elastiche non convincono molto nemmeno me, dipende da quanto tirano: se sono più forti delle vecchie corde elastiche potrebbe andar bene altrimenti no. Ma in ogni caso faceva comodo avere un elastico che si incrocia.